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"BOAMUNDUS" ROSSO PUGLIA IGP 2014 CL 75 - MIRVITA TOR DE' FALCHI

"BOAMUNDUS" ROSSO PUGLIA IGP 2014 CL 75 - MIRVITA TOR DE' FALCHI

Disponibilità: Non disponibile

11,50 €

Breve descrizione

Icona Cantina  Cantina
  Mirvita Tor de' Falchi


Icona Denominazione  Denominazione
  Rosso Puglia IGP


Icona Uva  Vitigno
  50% Nero di Troia, 50% Montepulciano


Icona Alchol Vino  Grado Alcolico
  13,5% Vol


Icona Colore Vino  Colore
  Rosso rubino con riflessi violacei

Dettagli

Descrizione:

Boamundus riflette l’anima e le radici storiche del territorio. E’ l’omaggio all’eroe della prima crociata, il germanico Boemondo d’Altavilla (1058-1111). L’uvaggio vede protagonisti il Montepulciano che dona colore e morbidezza e il Nero di Troia che conferisce struttura e carattere. Colore: Rosso rubino con intensi riflessi violacei. Profumo: Intenso, accompagnato da profumi di frutta rossa. Gusto: Particolarmente morbido, fruttato con finale giustamente tannico. Si abbina agli arrosti, alle paste con sughi, alle zuppe contadine e a piatti di carni bianche arrostite. Da servire a 16°-18°C. 


La Cantina -  Mirvita Opificium Arte Vino 

Conoscere Mirvita vuol dire fare una danza all’unisono tra passato, presente e futuro. Su di un colle ventilato e magnanimo si issa l’anima della cantina, un intreccio tra passione vinicola e arte contemporanea. La cantina é summa e immagine di un progetto alto, che fonda cultura, incontri, amore per il vino e proiezione di se stessi. Nelle sue forme e nella sua idea Mirvita si ispira a Kazimir Malevich, pittore russo avanguardista, pioniere dell’arte contemporaneane fondatore del Suprematismo. Con il Suprematismo Malevich pone al centro della sua ricerca la supremazia della sensibilità pura nell’arte. L’esteriorità delle forme geometriche utilizzate diventa metafora e strumento per una realtà che non si ferma ad una superficiale osservazione, ma penetra lo spazio ed il luogo in cui é collocata, spingendo e stimolando l’osservatore a penetrare la realtà statica delle cose osservandone la bellezza delle forme, contemplando il gioco di intrecci che si fondono tra essi. L’oggetto, la forma, si smembra dalla mera accezione di sè, diventando baluardo di una visione personale a tutto tondo della realtà che vede e che vive. Visitare la cantina, ascoltarne sogni, progetti e fondamenta, vuol dire avere la consapevolezza degli ori delle proprie terre, spesso dimenticate, che riemergono, a vita nuova, ridiventando polo di interesse e di fascino. È scoprire il Santuario dedicato alle botti, immerso in luci che si penetrano negli archi tufacei e in una musica che riconcilia con una pace ritrovata all’interno. Tra legni che serbano oro e tra myricae che raccontano la storia, quella secolare del nostro mondo di vino. Conoscere Mirvita vuol dire tastare con i sensi e con il tatto le radici del terreno. In senso stretto. Tre grandi finestre incorniciano sei metri di terreno a cielo aperto in cui le stratificazioni argillose, sabbiose e calcaree si susseguono e si alternano creando un quadro naturale. Quello che noi non riusciamo a vedere ma che ci rende retti e fieri sulla strada della nostra vita.